LA STORIA
Nell’anno 1140, Hartmann, Abate dell’Abbazia dei Canonici Regolari di Sant’Agostino di Klosterneuburg presso Vienna dal 1133, fonda un nuovo Monastero, Novacella, a soli tre chilometri dalla sua residenza vescovile. Nel 1157 dona all’Abbazia la Parrocchia di Naz, nel cui territorio sorge il Monastero. Dal momento dell’incorporazione della Parrocchia, l’Abbazia assume direttamente anche la cura delle anime. Intorno al 1160, il Vescovo affida ai Canonici di Novacella anche la Parrocchia di Chienes.
A poco meno di 50 anni dalla sua fondazione, l’Abbazia di Novacella vive la sua prima catastrofe: il 17 aprile 1190 un incendio la distrugge. Ma sotto l’avveduta guida dell’Abate Konrad II di Rodank (1178–1200) molto interessato all’arte, l’Abbazia viene ricostruita nel giro di pochi anni, così da essere riconsacrata già nel 1198. Nello stesso anno si consacra anche la neo-eretta Cappella dell’Ospizio, dedicata al Redentore, che si trovava nel piano superiore della Rotonda, situata all’ingresso del complesso abbaziale (oggi cappella di S. Michele o “Castel Sant’Angelo”).
Consolidata economicamente grazie alle molte donazioni da parte di ricchi benefattori, l’Abbazia diviene, in poco tempo, centro spirituale e culturale, suscitando interesse anche al di fuori delle sue mura. In questo modo i canonici potevano dedicarsi maggiormente alle solenni celebrazioni liturgiche e alla cura d’anime. Dalla fine del Quattrocento agli inizi del Cinquecento, l’Abbazia di Novacella attraversa un periodo molto florido, testimoniato non solo dalla costruzione dell’imponente coro tardo-gotico, sormontato dal caratteristico tetto sovrastante e ripido, ma anche dai sontuosi altari con polittici, realizzati dagli artisti rinomati di quel tempo, tra cui Michael e Friedrich Pacher, il Maestro di Uttenheim, e Max Reichlich; altari che oggi si possono ammirare nel museo abbaziale.
In seguito ai rivolgimenti sociali ed economici del primo Cinquecento, il periodo di fioritura dell’Abbazia di Novacella volge verso una rapida fine. Nel maggio 1525, l’Abbazia viene saccheggiata e occupata dai contadini dei dintorni, capeggiati da Michael Gaismair. Dal 1735 al 1744 si ristruttura completamente la Chiesa medievale trasformandola, secondo il gusto del tardo barocco, in un theatrum sacrum inondato di luce, in cui la liturgia si propone di dare un assaggio del “banchetto nuziale” del cielo.
Il processo di “barocchizzazione” dell’Abbazia si conclude con la costruzione della nuova ala della biblioteca con la sua splendida sala in stile rococò (1771–1778).
Durante le tre guerre di coalizione contro la Francia (1792–1805), l’Abbazia di Novacella deve sopportare ripetutamente consistenti acquartieramenti di truppe di entrambe le parti in guerra e gravose imposte.
Dopo che il Tirolo ritorna all’Austria, grazie all’editto del 12 gennaio 1816 emanato dall’imperatore Francesco I, le Abbazie Marienberg, Novacella, Wilten e Stams sono riabilitate nei loro diritti e possedimenti.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Grazie all’accortezza dei suoi Abati e Canonici e al buon funzionamento dell’azienda, l’Abbazia di Novacella è riuscita, fino a d’oggi, a far fronte ai suoi compiti originari. Oltre alla parte scolastica, anche la formazione ed il perfezionamento personale e professionale hanno grande valore a Novacella. Al fine di aggiornarsi in conformità alle esigenze del tempo mutevole, l’Abate Chrysostomus Giner nel 1970 fonda un Centro Turistico, a cui si aggiunge presto un Centro Ecologico per l’organizzazione di corsi d’aggiornamento su problematiche socio-ecologiche. Nel corso dei decenni si è sviluppato da tali precedenti un Centro Convegni (Bildungshaus), che organizza annualmente non meno di mille manifestazioni, seminari, Corsi e Congressi sulle tematiche più disparate.
Per mancanza di insegnanti, nel 1971 si delibera la cessazione di una propria scuola abbaziale, ora organizzata come succursale della Scuola Media Statale Oswald von Wolkenstein di Bressanone. Continua invece a rimanere in Abbazia il convitto, che ospita attualmente circa novanta ragazzi, provenienti da tutto l’Alto-Adige.
Tre sono e rimangono i compiti principali dei Canonici: la cura delle celebrazioni solenni della liturgia, la preghiera comune in coro e soprattutto l’attività parrocchiale. Attualmente i Canonici Agostiniani curano l’attività di ben venticinque parrocchie del Tirolo meridionale ed orientale. Dal 19 maggio 2015 è Abate di Novacella Eduard Fischnaller.