Certosa di Firenze

LA STORIA

Il complesso monastico fu voluto da Niccolò Acciaioli (1310-1365), personaggio di spicco dell’ambiente politico ed economico trecentesco. Appartenente ad una delle famiglie di banchieri più ricche di Firenze, raggiunse l’apice del potere nel Regno di Napoli, presso la corte angioina. Qui fu nominato Gran Siniscalco del Regno e Viceré di Puglia, e controllò gli affari e la politica dello stato per lungo tempo.

I primi documenti in cui Niccolò esprime la volontà di fondare un Monastero dedicato a San Lorenzo Martire, risalgono al 1338, quando stilò il suo primo testamento, prima della partenza per una spedizione in Morea al seguito di Caterina di Valois-Taranto.

Nei passi del testamento è esplicita la preferenza per l’Ordine Certosino, atteggiamento dovuto ai suoi stretti rapporti con la Corte Angioina. Infatti quando Niccolò era partito da Firenze, in Toscana era stata fondata una sola certosa: quella di Maggiano, vicino a Siena (1314); invece gli Angioini dettero un grosso impulso alla diffusione dell’Ordine Certosino, finanziando la costruzione di varie Certose nel Regno. Seguendo l’esempio di questi, Niccolò Acciaioli, che varie volte aveva beneficato la Certosa di San Martino a Napoli, decise di fondarne una anche nella sua città natale. Bisogna tener conto, inoltre, del notevole prestigio che l’edificazione di una Certosa conferiva sia nell’ambito della corte angioina che in quello della corte pontificia.

La storia della Comunità di San Leolino

La Comunità di S. Leolino, nasce a Firenze nel 1986 e dal 1997 vive nella Pieve di S. Leolino a Panzano in Chianti – da cui prende il nome – nella diocesi di Fiesole. È formata da sacerdoti e laici, che vivono nella fraternità e nella vita in comune la loro offerta a Dio e alla Chiesa a servizio di una nuova evangelizzazione attraverso la cultura, e secondo lo spirito del Concilio Vaticano II.

La sua Regola di Vita, infatti, è caratterizzata non solo dalla preghiera, con al centro la Divina Liturgia e l’ascolto della Parola di Dio, ma anche dallo studio e dall’insegnamento. È dunque una Comunità che cerca di unire la vita contemplativa con la vita apostolica e missionaria. In questo spirito promuove iniziative spirituali e culturali in cui la ricerca della bellezza – dell’arte, della musica e della letteratura – possa unirsi a quella sapienza spirituale che porti ad un vero e rispettoso incontro tra la presenza di Dio e le attese spirituali dell’uomo contemporaneo.

DOVE SI TROVANO E A CHE ORDINE APPARTENGONO

La Certosa di Firenze è un Monastero, già dell’Ordine Certosino che si erge sul Monte Acuto, alla confluenza dell’Ema con la Greve in zona Galluzzo circondata da un’alta cerchia di mura. L’Ordine Certosino è uno dei più rigorosi Ordini Monastici della Chiesa Cattolica.

L’istituto è stato fondato da San Bruno nel 1084 nell’Isère, in Francia, con la creazione del primo monastero, la Grande Chartreuse.

Prende il nome dal Massiccio della Certosa nelle Prealpi francesi, dove San Bruno e sei compagni cercarono la solitudine per dedicarsi alla vita contemplativa. Fin dai primi tempi, si trova delineata la caratteristica della vita certosina: unione di uomini solitari che vivono in una piccola comunità.

Questa caratteristica si è conservata attraverso i secoli. I certosini sono dei “solitari riuniti come fratelli”; la Comunità che formano è piccola a causa della loro scelta eremitica; tanto che si parla di “Famiglia Certosina”. Questa si esprime in momenti particolari, soprattutto nella liturgia celebrata in comune, ma anche in occasione di incontri come le ricreazioni.

CURIOSITÀ

Dopo la soppressione degli Ordini Religiosi nel 1810 la Certosa venne spogliata di circa cinquecento opere d’arte, solo in parte rese dopo la restituzione ai Certosini e il ritorno dei Lorena (1818). Ad esempio, molti degli arredi vennero irrimediabilmente dispersi, così come molti dipinti e sculture. La tavola dell’altare maggiore della chiesa, commissionata dallo stesso Niccolò Acciaiuoli a Gherardo Starnina (Madonna e Santi), è ora divisa fra musei stranieri e collezioni. L’Ordine venne di nuovo soppresso nel 1866 su decreto del Regno d’Italia e di nuovo, nel 1872, i Certosini poterono tornarvi, anche se solo in uso, restando la proprietà allo Stato italiano.

Il terremoto del 1895 richiese interventi di ripristino e un nuovo consistente restauro venne concluso alla fine degli anni Cinquanta del Secolo scorso. I Certosini, Monaci di rigida clausura, vennero sostituiti nel 1958 dai Benedettini Cistercensi, che hanno reso accessibile il vasto complesso anche al pubblico. Dal 2017 i Cistercensi sono stati sostituiti dalla Comunità di San Leolino.

Il Complesso fu attentamente studiato e divenne un fondamentale stimolo creativo per il celebre architetto franco-svizzero Le Corbusier, che lo visitò in gioventù.

PRODOTTI 


Nella Certosa di Firenze vengono prodotti liquori e distillati straordinari, realizzati con un distillatore a legna. Le vinacce sono provenienti dal Chianti e sono selezionate attentamente dai monaci certosini. Il distillato viene lasciato riposare il tempo sufficiente per ottenere la stagionatura adeguata per ospitare l’aromatizzazione necessaria per i vari tipi di liquore come l’alchermes, gli amari e le leggendarie Gocce imperiali certosine. Con il distillatore i monaci della Certosa di Firenze realizzano anche delicati profumi da uomo e da donna.

I monaci negli ultimi anni sono diventati anche esperti produttori di marmellate e confetture dai gusti molto particolari.

Prodotti singoli: confetture e marmellate, liquori, sciroppi e frutta sciroppata, miele e profumeria (estratto di lavanda, colonia).

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